Lo scorso 11 dicembre abbiamo presentato Tutta un’altra storia - Bergamo, una campagna di narrative change promossa da CGIL Bergamo insieme a una rete di realtà del territorio (Croce Rossa Italiana - Comitato di Bergamo, CEM Mondialità, Il Cerchio di Gesso, Fileo Centro Studi e Formazione), in collaborazione con l’Assessorato alla Pace e all’Intercultura del Comune di Bergamo. La campagna si inserisce all’interno del progetto nazionale Tutta un’altra storia - nuove cornici narrative contro la discriminazione e l’odio, capofilato da CISV e finanziato da AICS, che coinvolge diversi territori italiani nel lavoro sul cambiamento delle narrazioni.
Per Cooperativa Ruah, questa iniziativa rappresenta un passaggio significativo: la possibilità di portare nello spazio pubblico uno sguardo che nasce dall’esperienza quotidiana nei servizi, nelle scuole e nei quartieri, dove l’incontro tra persone con percorsi diversi è elemento fondante della quotidianità.
L’approccio del narrative change non lavora su messaggi dichiarativi o slogan, ma sulle cornici attraverso cui interpretiamo la realtà. Le narrazioni che circolano nello spazio pubblico influenzano ciò che vediamo, ciò che riconosciamo come normale o possibile. Cambiare narrazione significa rendere visibile ciò che spesso resta ai margini: una pluralità che esiste già e che contribuisce, ogni giorno, alla costruzione della comunità.
I tre video realizzati per la campagna coinvolgono sei cittadine e cittadini di Bergamo, con background e percorsi differenti, che si sono prestati a raccontare piccoli frammenti della propria quotidianità. Le clip sono costruite come brevi ritratti: attraverso punti di contatto semplici e riconoscibili che includono anche elementi della tradizione cittadina, come luoghi, gesti e abitudini condivise, mostrano come esperienze diverse si intreccino nello spazio comune della città.
È da questi racconti che prende forma il messaggio centrale della campagna: la pluralità delle appartenenze identitarie arricchisce l'individuo e la comunità. I video mostrano come l’appartenenza civica non sia una condizione data dall’origine, ma un processo che nasce dal radicarsi in un territorio, dal prendersene cura e dal contribuire, insieme agli altri, alla sua costruzione quotidiana.
Per Ruah, Tutta un’altra storia è un invito a riconoscere Bergamo per quella che è già: una città plurale, fatta di persone diverse che condividono responsabilità, relazioni e futuro.




